L’ISCRO (sperimentale dal 2021 al 2023 e reso definitivo dalla legge di bilancio 2024) è un contributo che sarà erogato dall’INPS alle partite IVA iscritte alla gestione separata che dimostrano di avere un reddito inferiore al 50% della media dei tre anni precedenti.
In seguito all’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021 a partire dal 1 gennaio, è diventato operativo un nuovo indennizzo economico, che va ad inserirsi nelle misure che compongono la nuova riforma degli ammortizzatori sociali.
- Il sostegno economico è pari al 25% dei redditi dichiarati dal titolare di partita IVA, su base semestrale, nei due anni precedenti a quello in cui la domanda è stata effettuata.
- L’assegno è erogato dall’INPS per sei mesi a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. Non può essere inferiore ai 250 euro e superiore agli 800 euro.
ISCRO INPS: chi ne ha diritto?
Il contributo compreso tra 250 e 800 euro mensili erogati per un semestre, che non concorre alla formazione del reddito, spetta nel triennio 2021-2023 ai liberi professionisti con partita Iva iscritti unicamente alla gestione separata dell’INPS, non pensionati.
Inoltre, non potranno ottenere il bonus ISCRO tutti quei lavoratori che effettuano attività di lavoro autonomo ma che risultano essere iscritti agli ordini professionali.
È bene specificare che coloro che faranno domanda per l’indennità ISCRO dovranno poi partecipare obbligatoriamente (pena la decadenza dell’indennità) ad una serie di corsi di formazione professionale
ISCRO INPS: quali sono i requisiti?
Il reddito di riferimento per il riconoscimento della prestazione nel 2024 (reddito dichiarato nell’anno che precede la presentazione della domanda) è di 12.000,00 euro. L’importo mensile non può essere inferiore a 250,00 euro e non può superare gli 800,00 euro.
ISCRO INPS: come si fa la domanda?
- dalla sezione “Sostegni, sussidi ed indennità” si seleziona “Esplora Sostegni, sussidi e indennità”;
- si clicca sulla voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti”;
- sotto la lettera “P”, si seleziona la voce “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
ISCRO INPS: CAUSE DI DECADENZA
- cessazione della partita IVA nel periodo di erogazione del bonus;
- iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- titolarità dell’Assegno di inclusione;
- titolarità di trattamento pensionistico diretto.