Gli hobbisti sono coloro che tipicamente vendono le loro creazioni presso i mercatini di paese o presso le fiere durante i periodi Natalizi, ma cosa succede se come hobbista voglio anche vendere online? Devo aprire una partita iva?
Hobbista: quando posso considerarmi tale?
In Italia non esiste una disciplina nazionale che regolamenti l’hobbistica ma è necessario fare riferimento al articolo 28 del D.Lgs. n 114/98 , il quale fa riferimento poi ai vari regolamenti regionali che possono cambiare. In sostanza comunque può essere definitivo hobbista
“operatori non professionali che vendono, propongono, espongono, o barattano, in modo sporadico ed occasionale, prodotti di modico valore, per lo più opere della propria creatività o del proprio ingegno”
In sosta quindi l’hobbista deve:
- Vendere, barattare o scambiare prodotti di modico valore (il limite può variare da 100 a 250 euro a seconda della Regione)
- Svolge l’attività in modo occasionale (partecipo a qualche mercatino non con cadenza regolare)
- I ricavi derivanti dall’attività devono essere certificati mediante una ricevuta non fiscale che dovrà poi essere dichiarata nel quadro RL della dichiarazione dei redditi o quadro equivalente del 730
Hobbista: devo chiedere delle autorizzazioni?
Per svolgere la propria attività è necessario essere in possesso di un tesserino identificativo rilasciato dal Comune di residenza o dal capoluogo di provincia.
Il tesserino identificativo:
- è rilasciato per non più di una volta ogni quattro anni per nucleo familiare (insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune)
- è vidimato con timbro e data, in uno degli appositi spazi, dal Comune sul cui territorio è svolta la vendita in forma hobbistica
- non è cedibile o trasferibile
- deve essere esposto durante la vendita in modo visibile e leggibile al pubblico e agli organi preposti al controllo
Hobbista: quando devo aprire la partita iva?
Gli articoli 4 e 5 del DPR 633/72 dicono rispettivamente:
“Per esercizio di imprese si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, delle attività commerciali o agricole di cui agli articoli 2135 e 2195 del codice civile, anche se non organizzate in forma di impresa. Nonché l’esercizio di attività, organizzate in forma di impresa, dirette alla prestazione di servizi che non rientrano nell’articolo 2195 del codice civile.”
“Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche. ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata delle attività stesse.”
Qualora quindi io svolga l’attività in modo abituale (Es: ogni sabato vendo la mia merce nel medesimo mercatino, vendo la mia merce online con pagina istagram/facebook, utilizzo costantemente marketplace online) sarò obbligato ad aprire la partita IVA
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