Le società di capitali e gli enti commerciali residenti nel territorio dello Stato che non adottano i principi contabili internazionali nella redazione del bilancio potranno – in deroga a quanto disposto dall’art. 24626 c.c. e di ogni altra disposizione oggi vigente – rivalutare i beni d’impresa e le partecipazioni di controllo, ad esclusione degli immobili al cui scambio e produzione è diretta l’attività d’impresa, risultanti dal bilancio in corso al 31 dicembre 2019.
La rivalutazione dei beni d’impresa prevista dal decreto Agosto è senza dubbio caraterizzata da alcuni elementi di notevole interesse:
- la possibilità di optare per una rivalutazione di uno o più beni solo con valenza civilistica;
- un valore molto basso dell’imposta sostitutiva per il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio, che passa dal 12-14% delle vecchie aliquote al 3%;
- dà riconoscimento immediato ai plusvalori rivalutati ià a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui la rivalutazione è stata effettuata ossia già dall’esercizio 2021 (modello Redditi 2022). Basti solo pensare che la legge di Bilancio 2020 ha disposto che gli effetti della rivalutazione decorrono dal terzo esercizio successivo (dal 2022, per i soggetti solari), in termini generali e dall’inizio del quarto esercizio successivo (dal 1° gennaio 2023, per i soggetti solari), per le plusvalenze e le minusvalenze.
Ad esempioSarà dunque possibile:– rivalutare un cespite e lasciare inalterato il valore degli altri;– oppure ancora rivalutare una strumentazione solo civilisticamente, rivalutare un altro bene sia civilisticamente che fiscalmente a macchina solo civilisticamente, rivalutare la seconda anche fiscalmente (pagando il 3%) e non rivalutare la terza.La scelta di non rivalutare un singolo bene potrà essere presa anche in funzione della possibile cessione di quel cespite prima del 2024, anno dal quale la rivalutazione assume efficacia per le plusvalenze. Analogamente si potrà scegliere di rivalutare un singolo immobile strumentale tra i più fabbricati posseduti, ipotizzando una vendita a partire dal 2024.