In questo articolo andrò a riassumere quanto annunciato dal Premier Conte durante la conferenza stampa del 26 aprile 2020.
TENGO A PRECISARE CHE IL DECRETO AL MOMENTO DELLA STESURA DEL PRESENTE ARTICOLO (27/04/2020) NON E’ STATO ANCORA PUBBLICATO QUINDI QUELLE CHE VADO A RIPORTARE DI SEGUITO SONO ANTICIPAZIONI DESUNTE DALLA BOZZA CHE DOVRANNO ESSERE CONFERMATE DALLA LETTURA DEL TESTO DEFINITIVO.
Dal 4 maggio potranno riaprire le aziende manifatturiere, le aziende edili ed il commercio all’ingrosso purché collegato alle succitate attività come dal documento visionabile al seguente link. Tutte le aziende che possono riprendere l’attività dovranno, però, avere identificato le misure di sicurezza da attuare al fine di ridurre il rischio da contagio nei propri ambienti di lavoro e durante lo svolgimento delle loro attività lavorative. I protocolli di sicurezza definiti dalle imprese dovranno essere conformi ai modelli sottoscritti il 24 aprile 2020 rispettivamente fra il Governo e le parti sociali e fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le parti sociali.
Il protocollo dovrà poi essere condiviso con Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza e Rappresentanti sindacali. In assenza di queste figure all’interno dell’azienda dovrà fare riferimento ai Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza Territoriali ed ai Rappresentanti delle Parti sociali. La redazione del protocollo e l’attuazione delle misure di sicurezza ivi definite è una fase fondamentale, in quanto la mancata attuazione di idonee misure di sicurezza determina la sospensione dell’attività lavorativa fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Anche bar e ristoranti potranno riaprire, ma solo ed esclusivamente per l’asporto (take away con consegna presso i locali del punto vendita). Occorrerà tuttavia rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro anche al di fuori dal locale e sarà vietato consumare i prodotti all’interno dei locali o sostare nelle immediate vicinanze dello stesso.
Le misure igieniche raccomandate consistono sempre nel rispettare la distanza sociale di un metro, lavarsi spesso le mani, nell’evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, evitare abbracci e strette di mano, starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie, evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri e non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Una idonea informazione deve essere prevista sia per i dipendenti che per i clienti.
Le aziende dovranno poi mettere sempre a disposizione soluzioni idroalcoliche negli ambienti di lavoro (in particolare nelle aree break, accanto alle tastiere e agli schermi touch) e pulire regolarmente tutte le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Per gli esercizi commerciali questa pulizia dovrà avvenire almeno due volte al giorno e dovrà altresì essere garantita una buona aerazione naturale degli ambienti. In merito ai contingentamenti per gli esercizi commerciali, in una superficie di 40 mq potranno essere presenti al massimo tre persone (un cliente e due operatori). Tutte le imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020.
Le attività di vendita al dettaglio, le mostre e i musei potranno invece riaprire dal 18 maggio mentre per bar, ristoranti e attività di «cura della persona» (parrucchieri, centri estetici etc.) il governo prevede una riapertura solo dal 1° giugno.
Dal 4 al 18 maggio quindi:
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- sono consentiti gli postamenti all’interno della stessa Regione: rimangono in vigore le motivazioni attuali e dovrà sempre essere compilata autocertificazione
- sono possibili gli spostamenti mirati a far visita a congiunti, con mascherine e distanze di sicurezza;
- è fatto divieto di spostarsi in una Regione diversa se non per lavoro o assoluta urgenza;
- è consentito il rientro al proprio domicilio o residenza;
- chi ha febbre oltre 37,5° e sintomi respiratori ha l’obbligo di rimanere al proprio domicilio;
- è fatto divieto di assembramento;
- è consentito l’accesso a parchi e giardini pubblici con contingentamento ingressi;
- è consentitita attività sportiva rispettando una distanza di 2 metri, 1 metro per l’attività motoria, anche oltre i 200 metri dalla propria abitazione;
- è consentito l’allenamento per atleti professionisti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale;
- sono consentiti funerali con esclusiva partecipazione fino a un massimo di 15 persone, possibilmente all’aperto;
Ruolo delle Regioni
Il ruolo delle Regioni è fondamentale per la prosecuzione delle attività d’impresa. Spetta a loro infatti il compito di monitorare con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle Regioni al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico di cui all’ordinanza del Capo del dipartimento della protezione civile del 3 febbraio 2020, n. 630, e successive modificazioni. Nei casi in cui dal monitoraggio emergesse un aggravamento del rischio sanitario il Presidente della Regione propone tempestivamente al Ministro della Salute le misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive delle aree del territorio regionale specificamente interessate dall’aggravamento.
Il D.P.C.M. rinnova le stringenti misure per l’accesso nel nostro Paese che sarà consentito solo per indifferibili motivi e previo rilascio di specifica dichiarazione di responsabilità ai vettori o armatori.